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Il sapere dei segni, Carlo Sini, filosofo

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Category: Conference Hits: 1375 Last Updated: Martedì, 09 Maggio 2023 19:20

Bob Dylan: per l’uomo la storia è un incubo di passione dal quale è impossibile svegliarsi. Similmente, James Joyce: la storia, disse Stephen, è un incubo da cui cerco di svegliarmi.

Antonin Artaud: da 4000 anni l’uomo ha un’anatomia che ha smesso di corrispondere alla sua natura.

I segni incorporano vera poesia e relazioni oscure.

La cultura degli antichi e il loro linguaggio simbolico rimangono e rifioriscono negli eredi. Noi siamo gli eredi.

Un cammino plurimillenario come “linguaggio”, ora prodotto residuale di alcuni ultimi millenni. Un processo che s-figura le originarie figure. Una riflessione, questa di Carlo Sini, su un percorso stupefacente che va dalla forma preistorica alla A dell’alfabeto.

Oggi, psicologismo ed estetismo eludono la profondità di senso e l’aura.

Dalla metafisica e ontologia scientifica dell’Occidente si approda all’universo ideogrammatico cinese. L’ideogramma cinese rappresenta anche ciò che non si vede. Vaste armonie abbracciano la bellezza di questa lingua, capace di transitare dal visibile all’invisibile. Ogni processo è metafora. L’immagine evoca rêverie immateriali. “Le relazioni sono più autentiche e importanti delle cose poste in relazione”, sosteneva Ezra Pound. La natura ci rivela le chiavi. La poetica dell’ideogramma attinge dalla natura, ci conduce alle antiche linee di processi più nascosti e la sua arte pittografica mostra la reale forza creativa – ricreare è il fine. Leggendo Ernest Fenollosa, di cui Carlo Sini riconosce la poetica e la filigrana, si può rimanere affascinati dalla volontà di scoprire i principi della scrittura ideogrammatica e la sua passione atta a rivelare parallelismi e confronti tra l’arte orientale e quella occidentale.

Il sapere dei segni, il libro di Carlo Sini, palpita delle radici della lingua dei segni, di strati di significati fino ad approssimarci all’apice dell’essereessere il cui limite è la soglia del suo incessante transitare in figura. Un’antica silloge poetica cinese recita:

La parola precisa non si tasta con la mano
Né potreste tenerla compressa sotto un coperchio.

(Ezra Pound, I Meridiani Mondadori, 2013, pag.543) - Dalla traduzione non si evince la forma - la sua capacità di aprire l’immaginario, la sua poesia.

Il volume di Sini ci conduce per sentieri in cui il suono si fa ritmo e ogni figura mostra il rapporto misterioso e presente tra il grande fuori e il più fecondo fondo di noi stessi - di cui il segno trabocca. Metamorfosi e ritorno stanno in un confronto fra verità; la morte, nel suo segreto semplice, si offre come generatrice di segni.

I partecipanti possono scrivere e porre domande a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Patrizia Trimboli

Patrizia Trimboli

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