“Ora so quale è la causa più grave del tuo male: non sai più chi sei.”
(Severino Boezio)
Nella voce e nella scrittura di Marco Vannini, mistico e filosofo, sono compresenti intere biblioteche, e la trasparenza del linguaggio ci rende viva e potenzialmente ci infonde l’esperienza del sapere. Anche la purezza del comunicare, capace di non semplificare con troppa facilità la complessità del reale, accompagna per mano il lettore senza cedere alle lusinghe del compiacimento. Come sosteneva Angelus Silesius: il punto contiene il cerchio.
- “Non so quel che sono, non son quel che so:
Una cosa e non una cosa, un punto e un cerchio.”
Ha poi un rilievo l’esercizio di orientamento delle risposte, si noti ad esempio la prima replica in cui la relazione weberiana tra “etica della responsabilità” e “etica della convinzione” viene riformulata, per non cedere all’assoluto della convinzione (si pensi al comandamento - oggi - non uccidere) e all’eccesso di responsabilità che si traduce in avallo di ogni compromesso, ripensando al modo e alla passione con cui ci si mette al servizio di un compito per creare Bene-Bellezza. La vita, la realtà di oggi ci chiede di non giocare irresponsabilmente con il caos, ma di valerci di un narratore interiore che sappia comprendere le nostre parti più controverse e sia capace di affrontare l’oscuro, con quella Luce ardente in noi che sa renderci più coraggiosi, più umili, più consapevoli. L’avvenire può subire l’eclissi del senso, l’idea del tramonto del futuro, ma, sostiene Gao Xingjian, è dalla libertà spirituale che l’uomo, al pari della letteratura, trae la propria dignità”.
“Tutte le cose ripercorrono il ciclo che è loro proprio/ ed è lieta ciascuna di
tornare al proprio stato/ né alcuna permane nell’ordine stabilito/ se non ha
congiunto il principio con la fine.” (Severino Boezio)
Marco Vannini, con un impegno di mezzo secolo, ha riportato alla luce le opere di numerosi grandi filosofi e mistici del passato - in primis Meister
Eckhart - costringendo così la cultura italiana a riprendere in considerazione il dimenticato rapporto mistica-filosofia. Per Le Lettere dirige la collana “Il tesoro nascosto”e ricordiamo le ultime pubblicazioni: Mistica, psicologia, teologia (2019); Introduzione alla mistica (2021).
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Oggi abbiamo il piacere di accogliere, congiuntamente all’acclarata figura di Marco Vannini, Federica Sgarbi, curatrice del volume dell’eminente studioso giapponese Daisetz Teitarō Suzuki che ci inizia all’opera del mistico svedese Emanuel “Swedenborg”.
Nel libro proposto “Swedenborg”, a cura di Federica Sgarbi, sembra profilarsi una promessa: la ricerca della parola che fa anima.
Quando parla di “verità della Corrispondenza”, la voce che l’intona muta – è volta all’esperienza, la medesima su cui si fonda la Mistica. Accende la memoria del suono - quel suono che riunisce e vorrebbe varcare lo sguardo, l’essenza di un profumo, il calore di una mano, che sillaba il silenzio, il respiro, il passo, la stretta al cuore. È l’amore di quel suono leopardiano dei sovrumani silenzi, il fiore delle Correspondances – La Nature est un temple – di Baudelaire. Echi che scaturiscono da un’unità profonda – profonde unité – e ancora: Ayant l’expansion des choses infinies – con tutta l’espansione delle cose infinite. Accanto a questa esperienza della Poesia, della Mistica, io mi salvo.
Qui, scrive l’autrice, “vediamo la verità della Corrispondenza”, con lo stesso sguardo di un bambino innocente. Talvolta, nelle parole, un’altra parola s’insinua e già non è più parola: è significato.
Starà a noi lettori fare di questo libro una terra di valori.
Marco Vannini, è il curatore italiano dell’intera opera tedesca e latina di Eckhart. Da molti anni è editore di testi mistici, medievali e moderni. Per le Lettere ha pubblicato numerosi volumi e dirige la collana “Il Tesoro Nascosto”, la rivista “Mistica e Filosofia”.
Federica Sgarbi
Ha conseguito il dottorato in Filosofia presso la Sorbona di Parigi e, in Italia, la laurea magistrale in Filosofia presso l'Università di Ferrara, quella magistrale in Psicologia presso l'Università di Padova.
Di recente, ha curato la prima edizione italiana del volume di D.T. Suzuki, "Swedenborg" (edizione Le Lettere, collana “I tesori nascosti”).
Ricordo che la nostra è un’arte della gratuità, del dono e della condivisione, per offrire una forma di bellezza e presenza, nutrita da una costante relazione con il mondo.
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Marco Vannini: "Sulla religione vera - rileggere Agostino" Conversazione con Giovanni Giambalvo Dal Ben
Il fecondo dialogo tra Marco Vannini e Giovanni Giambalvo Dal Ben mostra un processo in fieri come approccio alla rilettura, oggi, di Agostino, attraverso la sua risonanza, perché l’attenzione sia richiamata in un gioco di affinità con la nostra più appassionata ricerca.
Ancora, quell’immagine di bellezza sembra offrirsi come un brivido o uno stupore, che s’infrange in riflessi di luci e ombre:
“Tardi ti ho amato, o bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato!
Tu eri all’interno di me, ma io ne ero fuori! […] tu eri con me, ma io non ero con te…” (Agostino)
Il libro: Sulla religione vera, rileggere Agostino, di Marco Vannini, ed. Lindau.
Ciò che intensifica la luminosità delle parole è la medesima matrice espressa da Pavel Florenskij: vi è un’impalpabile “eternità biografica” o dimensione transtemporale in ogni vita: un luogo in cui si rivela una “realtà” perfettamente pura che è la stessa luce, la stessa essenza originaria di tutto il creato. “Realtà” così presente nella riflessione di Simone Weil: “V’è una realtà situata fuori dal mondo, vale a dire fuori dallo spazio e dal tempo, fuori dall’universo mentale dell’uomo e di tutto ciò che le facoltà umane possono comprendere.”
“Maturando i concetti base del libro, ho “ricordato” quella nuda presenza in me del fondamento della vita, il seme della crescita spirituale, la voce salvata nel mio corpo, quella che si fa poesia” - e non stupisce che a dirlo sia la stessa ideatrice di questa piattaforma “La Terza Via”.
Marco Vannini è il curatore italiano dell’intera opera tedesca e latina di Eckhart. Da molti anni è editore di testi mistici, medievali e moderni. Per le Lettere ha pubblicato numerosi volumi e dirige la collana “Il Tesoro Nascosto”, la rivista “Mistica e Filosofia”.
Giovanni Giambalvo Dal Ben
è un medico fisiatra, coordinatore del gruppo fiorentino della Comunità Mondiale di Meditazione Cristiana. È il curatore del volume collettaneo: I due occhi dell'anima. Intelligenza e amore nella mistica d'Occidente dal Medioevo ad oggi (Le Lettere, 2022).
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Inaugura il saggio “Fratelli Spirituali – Gotama il Buddha, Gesù il Cristo, due voci, un’unica esperienza spirituale” di Raffaella Arrobbio, in conversazione con l’autrice, il filosofo e mistico Marco Vannini.
La conversione comincia “da cuore a cuore”, in una solida armonia fra intelligenza e intimità, in accordo con la dimensione del respiro. La verità è dentro la vita, senza verità non c’è respiro.
Capita negli attimi in cui il battito del cuore lo senti penetrare nel mistero e vi rimane in una unione profonda, un fondersi in esso, con la sua forza segreta. Avviene che il tempo dell’anima, in cui tutte le possibilità convergono, si apre all’orizzonte della libertà. “Tra le crepe del raziocinio umano si intravede l’azzurro dell’Eternità.” (Pavel Florenskij)
Raffaella Arrobbio ci intima: “siate tutti disponibili ad ascoltare tutto, e siate aperti alle dottrine professate dagli altri”. La tolleranza: una parola che apre alla comprensione, che guarda al valore di ogni opinione e fede, con rispetto. La tolleranza è dialogo, in contrasto con la presunzione di chi declama essere il solo depositario di un valore assoluto e incita gli altri per la sua salvezza – in nome di tale fanatismo sono state commesse le maggiori atrocità.
L’autrice attesta l’esigenza di quei principi a fondamento della Spiritualità.
Il suo linguaggio genera una sensazione di quiete, quasi percepisse nel mondo un confine mai definito. Ci si sente compenetrati dalla forza di un incontro insostituibile: Gotama il Buddha e Gesù il Cristo, “due voci, un’unica esperienza spirituale”. I malintesi scompaiono, e a farci alzare lo sguardo è la sensazione di leggerezza che pervade il nostro essere e legittima la gioia, congiuntamente alla volontà.
Di Raffaella Arrobbio: laureata in Filosofia e in Psicologia, specializzata in Psicoterapia Cognitiva, ha esercitato per circa quarant’anni la professione di psicoterapeuta. Studiosa e praticante di Buddhadharma, è interessata ai temi del dialogo possibile tra Buddhismo e Cristianesimo e, più in generale, allo studio dei fattori comuni e delle consonanze tra la sapienza antica dell’Occidente e dell’Oriente. Pubblicazioni principali: “Il Tesoro Nascosto. Le vie al benessere interiore” (Torino, 2001); “Gesù e Buddha in dialogo” (Firenze, 2016); “La meditazione tra essere e benessere. Non c’è mindfulness senza buddhismo (Firenze, 2022) – tratto dal testo “Fratelli Spirituali”.
Marco Vannini: è il curatore italiano dell’intera opera tedesca e latina di Eckhart. Da molti anni è editore di testi mistici, medievali e moderni. Per le Lettere ha pubblicato numerosi volumi e dirige la collana “Il Tesoro Nascosto”, la rivista “Mistica e Filosofia”.
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NICCOLÒ CUSANO "LA PACE DELLA FEDE" testo a fronte. Introduzione, traduzione, e note di Marco Vannini Postfazione di Roberto Celada Ballanti
Vero è far sentire la forza, la statura, di un autore di cui si è traduttore. L’impegno di Marco Vannini, filosofo e mistico del nostro tempo, è restituirci il pensiero di Niccolò Cusano, sapendo accogliere – oltre i termini – la voce dell’imprevisto, il passaggio che porta al senso del nostro passare.
Caravaggio ha mirabilmente rappresentato la Compassione. Nella “Morte della Vergine” (1604), Maddalena è rappresentata in una veste umile, una popolana, gonfia e a gambe scoperte, in una stanza smobiliata. È l’impressione che ogni artista ha provato, consciamente o inconsciamente, con il trasporto segreto di cui vive ogni opera d’arte.
“Prima d’ogni pluralità c’è l’unità”, recita Niccolò Cusano, e, da attento lettore di Eckhart, pensa che Dio non sia - altro, ma “un’unica cosa con l’anima, e, di fronte a questa profonda esperienza di unitas spiritus, le credenze, e la fede come credenza, non hanno valore che in funzione propedeutica, come la scala che si deve lasciare una volta che siamo saliti” - scrive Marco Vannini.
Curviamo lo sguardo sul dipinto di Caravaggio e ci prende il grido, il segno che ci scuote e ci sveglia trapassandoci da lato a lato, e qualcosa si avvicina a quel chiarore sommesso di una soglia confusa sul viso umano.
“LA PACE DELLA FEDE”, nella traduzione di Marco Vannini, ci apre al modo in cui la verità abbraccia tutti, e solo l’umiltà è infinita - frutto che dà pienezza al presente di Niccolò Cusano, presente che è futuro – da cui quieti si levano millenni di respiri.
La postfazione è di Roberto Celada Ballanti. “Il volo greve dell’upupa/nel cavo delle pietre”, come recita Yves Bonnefoy, non è che l’annodarsi del nostro vivere: ieri, oggi, domani. Non siamo che nomi sul piano inclinato di un’infinità verso il Senza-nome di quell’Uno, e il cristianesimo si fa medium tra le fedi, medium di uno stesso sogno che chiede, per trascendenza, di essere più vicini a Dio.
Marco Vannini è il curatore italiano delle opere di Meister Eckhart e di altri autori mistici, antichi, medievali e moderni, cui ha dedicato numerosi studi. Tra i suoi libri più recenti: Mistica, psicologia, teologia, Firenze 2019; Introduzione alla mistica, Firenze2021; Beati pauperes spiritu. Attualità di Meister Eckhart, Torino 2022.
Ulteriori notizie sul sito: www.marcovannini.it
Roberto Celada Ballanti è professore ordinario di Filosofia della religione, di Filosofia del dialogo interreligioso e di Filosofia della storia presso l’Università di Genova. Tra i suoi libri più recenti, La parabola dei tre anelli. Migrazioni e metamorfosi di un racconto tra Oriente e Occidente, Roma2017; Filosofia del dialogo interreligioso, Brescia 2020; Il dilemma di Eutifrone. L’uomo, Dio, la morale, Brescia 2022.
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Il curatore di questa rubrica, Marco Vannini, dedica oggi l’attenzione all’autrice Gloria Germani, tornando sul tema “etica ed economia”
Gloria Germani, ecofilosofa e scrittrice. La risorsa a questa opaca quotidianità rimanda a un ordine di parole che rinvia ad un altro ordine: l’interiorità, uscendo dal pensiero della dualità (mente/corpo, io/mondo), dove la parola e l’intuizione sono ineffabili.
Nel libro “Un altro giro di giostra”, Tiziano Terzani scrive: “Il grande male del nostro tempo è che abbiamo messo la materia al centro di tutto e non consideriamo niente al di là della materia. Questo si giustifica con il capitalismo, si giustifica con la ricerca esclusiva del profitto e con la nostra aspirazione ad avere piuttosto che a essere.” E, in uno scatto vitale, suggerisce: “ la vera medicina è la mente, il vero potere curativo è la mente”.
Mi sovviene lo scritto di F. Dostoevskij:
“Non è pericolosa quella malattia, a tutti evidente, le cui cause tutti conoscono, ma quella che si nasconde nel profondo, ancora non uscita all’esterno, e che tanto più rovina l’organismo, quanto più a lungo, per ignoranza, rimane impercettibile” (Diario, 1873)
Gloria Germani, laureata in filosofia occidentale e poi in filosofia orientale (Università di Firenze, Università di Pisa, New York University); lavora da trent’anni nell’ambito della cultura e dell’industria dell’audiovisivo. Si è dedicata soprattutto al dialogo interculturale tra Oriente e Occidente; focalizza il suo attivismo e gli scritti verso la critica della visione scientifica moderna ed a chiarire un argomento tabù: la colonizzazione dell’immaginario. Ha scritto numerosi libri. Nel 2021 è uscito, per Castelvecchi Editore, Verità della Decrescita. Via dalla scienza totalitaria per salvare il mondo.
Marco Vannini, studia da mezzo secolo la mistica cristiana. Ha curato l’edizione italiana di tutte le opere tedesche e latine di Eckhart e tratto dall’oblio numerosi altri autori mistici, antichi medievali, moderni.
Tra i suoi ultimi lavori, ricordiamo Mistica, psicologia, teologia (2019), Introduzione alla mistica (2021) e Prego Dio che mi liberi da Dio. La religione come verità e come menzogna (2022). Beati pauperes spiritu. Attualità di Meister Eckhart (2022). Dirige la rivista Mistica e Filosofia.
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Conversazione con Giovanni Giambalvo Dal Ben sul tema "La meditazione: ieri, oggi - domani?"
Chi è Giovanni Giambalvo Dal Ben?
Dirigente medico di Medicina Fisica e Riabilitativa presso l’Azienda USL Toscana centro, amplia e integra la ricerca e la pratica clinica occidentale a quella orientale. Si è perfezionato in Agopuntura nel Centro Internazionale dell’Università di Pechino e all’Università Sapienza di Roma. Conduce percorsi di formazione di medicina avanzata.
Per Giovanni Giambalvo Dal Ben scienza e poesia acquistano la loro pienezza di significato, mai separabili. Alcune pubblicazioni: Le vie di Ildegarda. Saperi, contemplazione, cura – Gabrielli Editore, 2020; Le radici del sorriso. Ritratti in versi – Phasar Edizioni, 2022; I due occhi dell’anima. Intelligenza e amore nella mistica d’Occidente dal Medioevo ad oggi – Edizioni Le Lettere collana saggi, 2022.
La meditazione guarda a ciò che è rimasto inespresso e sottaciuto, a cui la poesia attinge. Il tema che pone Marco Vannini e Giovanni Giambalvo Dal Ben dinnanzi: “La meditazione: ieri, oggi – domani?” - è una realtà plurima, tacita e intensa, con una luce intimamente profonda, quasi illesa da ogni accidentalità.
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Conversazione con Beatrice Iacopini sul libro “Beati Pauperes Spiritu”
Un libro che riunisce Mistica e Filosofia quali esperienze della verità. Quasi uno specchio in cui Marco Vannini si avvicina all’attualità dell’opera di Meister Eckhart.
Esiste un’unità a dispetto di ciò che ci separa e contrappone, esiste un amore del vero.
Si vuole creare un pieno incontro con l’Altro, la sua presenza. Il versificatore di Eckhart, Angelus Silesius, scrive:
“Sono una luce eterna che brucia ininterrotta: olio e stoppino è Dio, il mio spirito il vaso”.
Beatrice Iacopini, laureata in filosofia e in teologia, è studiosa del pensiero di Etty Hillesum, su cui ha pubblicato: Uno sguardo nuovo. Il problema del male in Etty Hillesum e Simone Weil (con Sabina Moser), ed. S. Paolo 2009, ed altri saggi.
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Conversazione con Stefano Rossi sul libro “Nella caverna del cuore”
Stefano Rossi è un autore nato nel 1973, con il volume: “Nella caverna del cuore”, della collana “Il tesoro nascosto” curata da Marco Vannini, edito da Le Lettere,
è approdato ad una raccolta di saggi inediti di Henri Le Saux. L’incontro si concentrerà sull’esperienza spirituale del monaco benedettino bretone che ha sensibilmente concorso al dialogo tra Cristianesimo e Induismo.
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“La meditazione – tra essere e benessere/ Non c’è mindfulness senza buddhismo”
è il libro scritto da Raffaella Arrobbio, psicoterapeuta e studiosa del Dharma Buddhista. La grandezza è un processo interiore, oltre la sofferenza.
I profumi dei fiori sono nell’aria e c’è un senso che più d’ogni altro sorge e fa sbocciare un sorriso sulle labbra dei bodhisattva e di coloro che realizzano la Via.
“la domanda – scrive l’autrice – che scorre sotterranea nelle pagine di questo libro è: se in noi vive una dimensione trascendente l’ordinario, perché non facciamo il possibile per incontrarla invece di accontentarci di blandi palliativi o di inutili parodie?”
Il grande mistico Marco Vannini e Raffaella Arrobbio, in dialogo - sul già citato volume.
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Il muro del paradiso
“Il muro del paradiso. Dialoghi sulla religione per il terzo millennio”, il libro a cui si fa riferimento, giunge a proposito, in un tempo acuto e tenebroso, dove più che mai il risveglio di una coscienza spirituale,oltre l’indicibile dei folli, può dare testimonianza di quello “spirito più alto della ragione”, fedele ai prodigi del cuore e della consapevolezza, per non dissipare l’ultima casa del mondo, la via. L’attenzione di tutti accompagnerà il dialogo tra i due autori: Marco Vannini, filosofo, grande mistico, e Roberto Celada Ballanti, professore di Filosofia della Religione all’Università di Genova.
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