nato a Lissone nel 1949, scomparso a Lecco nel 2017, affianca all’impegno costante nel lavoro la passione per studi filosofici e per l’espressione artistica. A studi di pittura e incisione presso la scuola Paolo Borsa di Monza, segue un personale itinerario di ricerche estetiche collegate con i materiali amorfi in uso nella professione, i polimeri vinilici, che utilizza inseriti in segni grafici che compongono una personale grammatica a delineare tracce di passaggi niellati su superfici planari rigide bianche. Inizia l’attività espositiva lungo gli anni ‘70, partecipando a mostre di gruppo a Villa Grassi di Vimercate nel 1976, all’Arengario di Monza e al Broletto di Como nel 1977, alla Biblioteca civica di Saronno nel 1978 e alla Sala comunale di Santhià nel 1982. Nella personale alla Biblioteca civica di Paderno Dugnano del 1983, intitolata Nello spessore del segno, presenta gli inediti lavori in polimeri vinilici, il segno a costituire un sistema di scrittura permeato in profondità, radicato al supporto stesso dell’opera. È invitato alle Mostre nazionali Città di Monza alla Villa Reale nel 1984 e 1986. Personali alla Biblioteca civica di Paderno nel 1983, dipinti della sequenza Nostalgia d’Elicona alla galleria San Paolo di Bologna nel 1987; nel 1992 da Montrasio Arte a Monza espone lavori dalla serie in bianco e nero di Apeiron in cui si spoglia del colore e della materia per approdare ad un linguaggio sintetico ed essenziale. Nel 1995 Mariani aderisce per un decennio a Koiné, crogiolo di sperimentazioni di linguaggi espressi con istallazioni e performances proposte in ambienti non deputati all'arte, fuori dall'ufficialità: è presente ad eventi a Chiaramonte Gulfi e Ragusa nel 1997, a Lissone nel 1997, a S. Benedetto del Tronto nel 1998, a Macchine di pace alla fortezza friulana di Osoppo nel 1999, a Corsico nel 2002, all’Istituto Mario Negri di Milano nel 2004, allo Spazio Palomar di Lissone nel 2005. Nel 2006 a Imola, nel contesto della mostra Osservanti-Osservati all’ex manicomio psichiatrico dell’Osservanza espone Corpi minerali, ampia installazione in cui la materia ritorna prepotentemente nelle figure che la compongono, sottese da drammatica quiete: realizzata con polveri di polimeri, l’opera impegna dodici tavoli. Nel 2009 espone in una mostra di gruppo al Museo della Scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci a Milano. Nel 2011 è invitato da Alberto Crespi con una sala personale alla mostra 11/11 River’s Eleven al Castello Visconteo di Trezzo sull’Adda. Nel novembre 2015, al fine di proseguire il dialogo con l’artista, rimasto vittima di un grave incidente postchirurgico, viene esposta al Museo d’arte Contemporanea di Lissone l’installazione inedita Ex corpore del 2010, concepita - forse per preveggenza - per dare forma e tridimensionalità a lacerti di forme umane, più simili a gusci aperti da cui il corpo sembra essersi dissolto lasciando solo una traccia di sé. Nel gennaio 2017, in concomitanza con le celebrazioni per la Giornata della Memoria e per il Giorno del Ricordo, l’installazione Corpi minerali viene riproposta nell’atrio della Biblioteca civica di Lissone. Nel 2018 all’Atelier Ronzoni di Lissone l’ampia retrospettiva dal titolo I Silenzi a cura di Alberto Crespi e Giovanni Ronzoni omaggia per esteso il lavoro di Mariani raggruppando cronologicamente in un racconto visivo l’evoluzione della sua poetica.
Corpi minerali 2006 particolare 1
Corpi minerali 2006 particolare 2
Corpi minerali 2006 particolare 3
Ex Corpore al Museo di Lissone 2015
Mariani I
Mariani II
Mariani XI
Mariani XII