Una collaborazione che durerà ben dieci anni sinché decide di aprire uno studio per conto suo spaziando dalla moda, al reportage, dallo still-life alle riprese industriali.
Dal 1992 Renato Marcialis sceglie la fotografia enogastronomica, diventandone uno dei più autorevoli rappresentanti. Collabora alla realizzazione di circa 100 libri, innumerevoli ricettari e cataloghi. Firma servizi fotografici per quasi tutte le redazioni di gastronomia.
I riconoscimenti non si fanno attendere: appare negli “inserti“ delle riviste specializzate di fotografia, viene premiato a Venezia con i colleghi Oliviero Toscani e Vittorio Storaro e nello stesso anno vince anche la Golden Mamiya a Numana. Dalle sue sperimentazioni sulla luce nasce il progetto “Caravaggio in cucina”.
Il tipico pennello del pittore intriso di colori è sostituito da una luce LED che diventa un vero e proprio pennello di luce con cui Marcialis illumina in fase di scatto, e solo dove opportuno, i soggetti posizionati in un’accurata composizione.
Nascono in questo modo fotografie dominate dalla luce, dalle ombre e dai chiaroscuri.
La tela canvas Epson su cui le foto vengono stampate, la tecnica fotografica, la qualità di stampa Epson e la vernice di protezione applicata a mano dopo la stampa, portano spesso chi guarda queste immagini a scambiarle per antichi dipinti a olio.
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