Casa Berra
A pochi metri dall’abbazia di Santa Maria Rossa (1140) raccolta in un’aura d’intima religiosità, Casa Berra è un palazzo che misura il tempo, scandito da voci, dal suono dei passi, un piccolo cosmo in cui le travi fanno sentire il legno un componente di famiglia. È storia incisa nel lento fluire d’età, la sua bellezza, risalente al XV secolo, imprime una grazia delicata e misteriosa.
Nel puro presente, la Casa, le ville che la circondavano, il brulicare di un lontanissimo mondo, il Naviglio della Martesana che fecondava i terreni dove s’intersecavano e vi si rivolgevano sentimenti, richiami di persone e paesaggi, rappresentano la vita che prende luce da altre vite. La vita, sosteneva Kierkegaard, punge più intensa quando la si guarda in un giro a ritroso dello sguardo, anche se agìta con l’occhio acceso sempre avanti - verso qualcosa che evoca l’impossibile.
La storia acquista realtà, ci lega ad un destino, a quel trascolare segreto delle cose che ora ha il nitido profilo della nuova anima. Le trasformazioni dei secoli non hanno sgraziato la seduzione a viverla, Casa
Berra incarna “la nuova contemporaneità” e la consapevolezza del valore dell’Arte, corrisposta continuamente dalla passione dell’ASSOCIAZIONE CULTURALE CASA BERRA.
Arte in condominio
Per considerare i quartieri urbani parte integrante della cultura.
Gli Artisti:
Clara Brasca
Iurij Tilman
Marcello Pietrantoni
Paolo Schiavocampo
Benedetto Pietrogrande
Maurizio Aprea
Gaetano Orazio
Nise Gerbino
Marco Ceriani
Luca Ciammarughi
Ennio Ghilardi
Luciano Molinari
Alberto Cane
Laura Benaglia
Mario Nava
Elena Mezzadra
Renato Marcialis
Riccardo Marcialis
Gianni Santilio
diplomato all’Istituto d’Arte di Locri prosegue gli studi d’arte a Milano dove attualmente lavora nel campo della pittura, del restauro e della decorazione. Nel 2011 espone all’ISU Bocconi di Milano con una mostra personale curata dalla storica Elena Pontiggia e a seguire a Roma in una collettiva. Nel 2012 espone con L’esilio della bellezza e organizza con studiosi il dibattito Il Diritto del Paesaggio con il sostegno dell’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte.
Non occorre possedere una fede religiosa per percepire la tensione spirituale e raccogliere il messaggio delle opere di Dolores Previtali. Se la sua straordinaria Via Crucis grande protagonista di questa esposizione ben testimonia la capacità dell’artista di narrare la vicenda sacra con voce moderna, pur restando fedele alla tradizione iconografica, le altre opere esposte offrono uno sguardo approfondito sulla dimensione più umana e terrena della ricerca della scultrice, che per parlare di spirito parte dalla tangibilità del corpo, per raccontare la bellezza della vita comincia sempre dall’esperienza del dolore. E proprio dalla sofferenza comincia il viaggio arti-stico della Previtali: una sofferenza tutta interiore, espressa nei corpi scheletrici delle sue prime tormentatissime figure.